domenica 19 dicembre 2010

Agosto2010 -Gozo(Malta)

GOZO - Immersioni per tutte le età


I fondali di Gozoi sono ricchi di archi, gallerie, relitti, grotte e lagune da esplorare. 
I fondali rocciosi offrono un pesci dai mille colori, tra cui cernie, polipi, ricciole, orate, tordi, calamari, razze, barracuda e molte altre specie ancora. 
Le grandi grotte sottomarine brulicano di varie forme di vita acquatica. 



L’immersione senza dubbio più scenografica, nelle acque di Gozo, è quella sotto la Finestra Azzurra a Dwejra (blu Hole). Partendo da  una stupenda piscina di acqua di mare incastonata tra le scogliere a strapiombo, ci si dirige verso il mare aperto attraversando un tunnel di roccia.

Inaspettatamente siamo riusciti a vedere anche delle aquile di mare.




Per le nostre immersioni ci siamo appoggiati al Diving Club Atlantis di Marshalforn (ottimo centro ben organizzato).






sabato 18 dicembre 2010

Novembre 2010 - Bus Della Lora (Castel Tesino)

Preparazione per foto e rilievo



E'  una cavità di natura carsica caratterizzata da gallerie e concrezioni.
La grotta reca in vari punti  segni incavati nelle pareti attribuiti all'Ursus Speleus Ros, l'orso delle caverne. 

La nostra missione si è posta l'obiettivo di pulire e rilevare i tratti post sifone e i 3 sifoni allagati.
La grotta fu scoperta  nel 1926 da Bortolo Da Rugna, impegnato in rilievi sulle cavità naturali lungo il vicino torrente Senaiga. E' conosciuta oggi come  grotta di Castello Tesino e localmente  con il nome di "Bus de la Lora" (imbuto nel dialetto locale).



Nelle varie uscite siamo riusciti a pulire i sifoni da sagole e cavetti d'acciaio lasciati da precedenti esplorazioni.

Il maltempo ha poi impedito la prosecuzione che prevede successive immersioni di rilievo e di documentazione videofotografica. Riprenderemo non appena possibile.
L'esplorazione si è resa possibile grazie al gruppo speleo Arianna di Treviso di cui faccio parte.

venerdì 17 dicembre 2010

Settembre 2010 - Sorgente dei Bossi




Dopo averne sentito tanto parlare finalmente io e Gianfra riusciamo a partire, destinazione svizzera, canton Ticino.
L'emozione è forte, ho vissuto la mia infanzia in quei luoghi.
Hubert (che ringrazio tanto) ci organizza la parte logistica e sarà il nostro Virgilio nella fase di esplorazione.
Arriviamo a mezzanotte di venerdi e stanchi ci corichiamo, il giorno dopo l'appuntamento è con Hubert alle 10.

La nostra intenzione è quella di effettuare nella prima immersione della documentazione foto e video.
Gianfranco deve provare la sua nuova telecamera installata sul caschetto.
Dopo l'incontro e il briefing di Hubert, cominciamo a preparare l'attrezzatura: Hubert in un attimo prepara il suo Kiss, io il mio PASCR EDI2002 e Gianfra invece viene in aperto 18+18 +deco.
Scendiamo i primi 15 metri di profondità sono una bella prova per le dimensioni del mio reb, ma poi la grotta si allarga. Hubert si muove fra le rocce con l'agilità di chi ci è passato centinaia di volte.

A -60 attrezziamo un jump per raggiungere il camino, Hubert ci aveva avvisati che al ritorno la visibilità sarebbe stata ridotta.
Risaliamo il camino fino a -40, l'acqua è limpidissima davanti a me vedo Huber e Gianfra mi illuminano il passaggio: è una sensazione fantastica.
Al ritorno la profezia di Hubert diviene realtà e la visibilità raggiunge presto lo zero dandoci forti emozioni. fortunatamente la mente è condizionata, sappiamo cosa fare e tutto fila liscio.
Risalendo l'acqua torna gradatamente buona e ci godiamo tutta l'immersione e la deco. In totale 80 minuti.
Una volta fuori troviamo Pier che ci ha raggiunto per l'immersione dell'indomani. una chiaccera tira l'altra e finiamo per visitare la Sovaglia e per un buon banchetto.
Io e Gianfra ci rechiamo poi al di la del confine per caricare le bombole dai fratelli Mansella.
Domenica ore 10 ci troviamo Io, Hubert, Pier, Gianfra, Max e Nicola. Siamo in tanti cosi ci dividiamo in due gruppi. Io e Gianfra puntiamo a -80, le miscele non ci permettono di piu e la visibilità non è ottimale. L'immersione durerà 90 minuti.
Gli altri tutti dodati di CCR supereranno il sifone a -90 e risaliranno a -60 dalla parte opposta.
Anche questa giornata finirà con una bella birra.
L'indomani ci troviamo con Max al lago di Lugano per vedere il relitto della Lucia dando cosi fondo alle miscele rimaste.
Carichiamo tutto in auto e torniamo a Belluno stanchi ma soddisfatti.


Grazie a tutti i partecipanti a Hubert e a Max per le bellissime immersioni.

lunedì 29 marzo 2010

Boz Dell'Acqua (Belluno)

Situato nella valle del torrente Turriga. A 15 minuti di strada a piedi dalla chiesetta di S. Mamante.
Capta le acque dal soprastante Nevegal.
Splendida risorgenza che da sempre spettacoli inattesi. In immersione offre una profondità di una ventina di metri. Molto limpida all'andata, completamente torbida al ritorno a causa del distacco del limo dalle pareti.



Oliero Covol dei Siori (Grotta Parolini)

La Grotta Parolini(Cogol dei Siori) fa parte del complesso delle risorgenze di Oliero. Prende le sue acque  del massiccio carsico dei Settecomuni.  La portata idrica della grotta Parolini puo' variare nei valori estremi da un massimo di 40 mc/sec ad un minimo di 0,8, normalmente le oscillazioni sono da 20 a 0,2 mc/sec. 




Immergendosi nel lago della Grotta Parolini si accede al ramo attivo. Il fondo del laghetto è attorno ai 10 m. di profondità, formato per la gran parte da ciottoli levigati e qualche masso di crollo.
In direzione NO si apre la galleria iniziale,  alla profondita' di 15 m il sifone assume una sezione rettangolare . Il pavimento diventa piatto e  senza alcun deposito. La visibilita' e' di circa 6 - 8 m. Il sifone prosegue in lieve discesa sino alla profondita' di 18 m.  Piu avanti  la galleria si allarga, il pavimento si alza, la volta si abbassa sino ad una altezza di circa 80 cm.Superata questa strettoia nominata "il laminatoio" la grotta si allarga e scende gradatamente fino a -60 per poi risalire lentamente.





giovedì 14 gennaio 2010

Parliamo di ipotermia


L'ipotermia
Molto spesso sottovalutata essa è invece un pericolo reale che può arrivare, in acque molto fredde, fino a produrre una iperventilazione incontrollata e all’arresto cardiaco.
In condizioni meno drastiche  essa comporta un evidente calo delle performances al punto da compromettere le abilità necessarie all’immersione.
L’ipotemia si manifesta con l'abbassamento della temperatua corporea  al di sotto dei vallori fisiologici  (37° circa).

Il sub vi si trova esposto quando è in acqua , ma lo può essere anche prima e dopo
l’immersione nella stagione invernale.
Ricordiamo che l’acqua disperde il calore 25 più velocemente dell’aria e che i mix a base di Elio contribuiscono fortemente alla dispersione di calore.

Possiamo distinguere tre livelli di ipotermia dipendenti dalla temperatura corporea:

Ipotermia Lieve :con senso di freddo, tremiti e stimolo ad urinare, tachicardia e
movimenti scoordinati degli arti, calo delle performance psico-fisiche (tutta l’attenzione si
concentra sul freddo e viene tolta alla progressione esponendo ad altri pericoli);

Ipotermia Moderata:  con debolezza, torpore, il tremito rallenta, aumenta lo
scoordinamento motorio, incertezza nella postura eretta, confusione mentale e difficoltà di
parola;

Ipotermia grave: con disturbi e perdita della vista, il tremito cessa del tutto, incapacità a camminare, rigidità muscolare, ipotensione arteriosa, bradicardia, rallentamento del respiro,
dilatamento delle pupille , aspetto esanime.

A fronte dell’esposizione del corpo a differenti temperature esso deve mantenere la temperatura interna costante, affronta questo compito attraverso un meccanismo di autoprotezione.
La produzione di calore deriva dal metabolismo energetico e dall’attività muscolare e alimentare.
Mentre le perdite di calore avvengono al 70% per radiazione e conduzione e secondariamente
attraverso il sudore, la respirazione e l’urina.
Di fronte alla sensazione di freddo l’organismo si difende attivando:
•     lavoro muscolare (con il battito dei denti),
•     la vasocostrizione cutanea (che sposta il sangue dalle periferie verso gli organi vitali),
•     l’aumento dell’appetito ( come richiesta di energie)
•     il bisogno di raggomitolarsi;
tutti riflessi che puntano allo spontaneo mantenimento del calore.

Forzare il movimento muscolare come fonte produttiva di calore, per fronteggiare l’ipotermia,
non è una buona tecnica di auto-soccorso quando l’acqua è particolarmente fredda (sotto i 10
° il calore sviluppato dal movimento sarà inferiore a quello che l’ambiente riesce a disperdere. Allo stesso tempo il movimento muscolare contrasta il meccanismo di
vasocostrizione cutanea, tendente a proteggere gli organi interni, aumentando così la velocità di raffreddamento del sangue.

Il grasso corporeo ha un buon potere isolante, ma non esagerare esso è nemico della buona
forma fisica.

Un buon fitness e una corretta alimentazione favoriscono la resistenza al freddo.
Possiamo prevenire la comparsa di ipotermia agendo su più fronti.
Alimentazione: è importante che sia particolarmente ricca di carboidrati. Essi sono un
alimento facilmente digeribile e rapidamente trasformati in zuccheri immediatamente
disponibili all’organismo per il rilascio di energia.

Vestiario: abbiamo detto che acqua e umidità sono fortissime fonti di dispersione
del calore corporeo, occorre quindi provvedere ad isolare il corpo dall’ambiente esterno
attraverso tessuti caldi e isolanti, ma che allo stesso tempo permettano la traspirazione.

Pianificazione: prima di pianificare lunghe immersioni in acque fredde è opportuno conoscere il proprio livello di resistenza al freddo, portarsi alimenti caldi ed abiti asciutti.

Se nonostante tutti gli accorgimenti dovessi trovarti di fronte ad un caso di ipotermia dovrai
sapere come agire.
Occorre :

Isolare la vittima dalla fonte di dispersione di calore ( condurre il soggetto in posto asciutto,
fargli indossare vestiti asciutte, provvedere buona copertura del corpo con coperte di lana o
un telo termico);
Fornire bevande calde (esse non danno grande apporto di calore,
prevengono la disidratazione) evitando eccitati come alcool, caffeina e the.

Impedire i movimenti inutili perchè questi porteranno il sangue freddo dalla periferia agli
organi vitali.
Tenere l’infortunato sotto stretta osservazione e osservare attentamente i segni vitali.

Fornire calore con il contatto corporeo.
Il riscaldamento di una vittima gravemente ipotermica non può avvenire sul posto e necessita di personale e di un centro medico qualificato.

Nelle immersioni particolarmente profonde potrebbero essere necessarie miscele a base di Elio.
Questo gas è molto volatile e disperde quindi il calore in modo particolarmente veloce favorendo in modo sostanziale la comparsa di ipotermia. Dovrai quindi pianificare protezioni termiche adeguate (stagna + Argon, adeguati sottomuta), porre attenzione particolare al cambio di miscela da aria a Trimix/Heliox al fine di evitare drastici sbalzi alla temperatura corporea.

Prevenire è comunque l'obiettivo da perseguire. Facciamo quindi conoscenza col problema per imparare ad evitarlo.