mercoledì 18 maggio 2011

WEEK END CAVE - MARZO 2011


Un mese di bel tempo e scarse precipitazioni. Quale migliore occasione per dedicarsi alla nostra passione speleosubacquea ?
Cosi contatto il mio compagno Gianfranco e pianifico una doppia uscita in due fra le piu belle grotte d’Italia. La sorgente dei Fontanazzi e la sorgente dell’Elefante bianco.

La prima è caratterizzata da una galleria idi circa dieci metri che sul lato destro scende lungo una fessura fino a  -6 metri  da qui, scendendo, si incontra la prima strettoia a partire dalla quale attraverso una  sequenza di stretti passaggi si arriva nella condotta principale alla profondità di -18 m.
Qui ci troviamo in un vastissimo complesso ipogeo allagato di grande bellezza e suggestione, ricco di diramazioni che offrono agli appassionati grandi possibilità di esplorazione.

L’ Elefante Bianco o Ponte Subiolo, invece,  è una cavità con caratteristiche totalmente differenti. Parte con un laghetto di 20 metri circa e sprofonda velocemente fino a -40  da dove si diramano vari percorsi possibili sia a varie quote.

Il sabato lo dedicheremo alla documentazione video della sorgente Fontanazzi, la domenica invece sarà incentrata sull’esplorazione profonda dell’Elefante Bianco.

Sabato pomeriggio ci rechiamo ai Fontanazzi con attrezzatura leggera e videocamere. Gianfranco in configurazione Hogartiana con bibombola 12 + 12, mentre io mi preparo in configurazione side mount con due 15 litri in acciaio resi neutri tramite un materiale galleggiante. Questo assetto mi consentirà di superare le strettoie piu ardue con facilità.
La temperatura dell’acqua si aggira sui 9 gradi e la visibilità è ottimale, possiamo stimarla sui 20 metri.
Abbaimo portato a termine un run time di 50 minuti portando a casa delle riprese di buona qualità anche negli stretti passaggi.
Usciamo ci scambiamo le opinioni e le sensazioni e ci avviamo verso casa per preparare l’attrezzatura per la giornata successiva.

L’indomani ci troviamo di buon’ora alla sorgente del Subiolo, durante la notte abbiamo preparato il nostro piano d’immersione pianificando le emergenze.
Trasportiamo la grande mole di attrezzatura con fatica nei pressi del laghetto che da accesso alla sorgente.
L’obiettivo per me e di portarmi sui 90 metri, mentre Gianfranco si fermerà sui 75 ci ritroveremo poi in risalita.
Gianfranco sarà configurato con attrezzatura Hogartiana, bibombola 18+18 in tmx 15/55 litri EAN50 e Ossigeno per le deco. Io invece con rebreather PASCR con tmx 15/55 nel loop. Triox, EAN50 e Ossigeno per la deco. La discesa è molto veloce al 12 minuto raggiungo i 90 metri di profondità in un’ampia galleria dove la roccia forma surreali decorazioni. A volte mi stupisco di quanto la natura sia espressione di una bellezza senza confini. L’acqua non è proprio cristallina, ma lievemente velata dalla sospensione dovuta alle leggere piogge dei giorni precedenti.  La tentazione di raggiungere i -100 è forte, il piano è pronto, ma si tratta del piano di emergenza. Mi viene in mente : “pianifica la tua immersione e immergiti secondo il piano”, cosi a malincuore rinuncio ed inizio il rientro. A 40 metri ritrovo Gianfranco che sta rientrando dalla sua immersione. Proseguiamo assieme il profilo decompressivo gustandoci le sensazioni trasmesse da quell’ambiente cosi suggestivo.
Usciti dall’acqua con calma ci cambiamo ed iniziamo il faticoso trasporto delle attrezzature verso le auto.
La fame e la stanchezza si fanno sentire cosi la giornata finisce con un succulento banchetto in cui condividiamo esperienze e sensazioni e progetti per il futuro.