mercoledì 13 novembre 2013
martedì 4 settembre 2012
IL RESPIRO DEL DRAGO
Namibia : uno Stato indipendente dell'Africa meridionale, la cui capitale è Windhoek. Confina a nord con l'Angola e lo Zambia, a est col Botswana, e a sud col Sudafrica; a ovest si affaccia sull'Oceano Atlantico.
Una popolazione totale di 2.031.000 abitanti e un'estensione complessiva di 825 418 km², una fra le nazioni sovrane al mondo con la minore densità di popolazione (2,5 abitanti/km²). Gran parte del territorio del paese è costituito dalle distese aride del deserto del Namib e del Kalahari.
un paradiso naturale, un inferno per le comodità.
Al suo interno ad alchuni chilometri a est di Tsumeb trova il più grande lago sotterraneo del mondo. Corde e attrezzature speleo sono necessari per la discesa nella grotta conosciuta come Dragon's Breath (il respiro del Dragone).
In questa grotta a 70 metri sotto terra si trova un vasto lago di quasi due ettari incastonato nella roccia solida. I subacquei possono esplorare il mare cristallino del Dragon's Breath, ma l'inaccessibilità della grotta rende questo un'esperienza esclusiva.
Io mi posso considerare fra i fortunati che hanno potuto godere di questa indimenticabile esperienza.
La squadra :
Vengo invitato dall'amico Alessio a partecipare a questa spedizione Internazionale formata da speleosub Italiani, Svizzeri, Sudafricani e Namibiani. l'emozione è grande. In tutto una ventina di uomini pronti all'avventura. Ci ritroviamo fra Europei all'areoporto di Monaco e con gli africani pressola Guesthouse nela capitale Windhoek.
I primi giorni se ne vanno fra presentazioni, noleggio dei mezzi, trasporto ed ambientamento.
La location:
Attraverso il lungo rettilineo che attraversa tutto il paese raggiungiamo la fattoria Haraseeb della famiglia Pretorius che ci ospiterà con una ospitalità veramente encomiabile.
Siamo completamente isolati, attorno c'è la savana, una distesa così vasta da perdersi nell'orizzonte .
La notte rivolgo lo sguardo al cielo e vedo un'infinità di stelle, un cielo notturno piu bianco che nero.
I cellulari non ricevono il paese piu vicino è a piu di un'ora d'auto, attorno a noi solo la natura e di tanto in tanto qualche fattoria.
L'attrezzatura:
Immaginate di dover fare piu immersioni per piu persone in un bacino posto 70 metri sotto terra e senza nessun accesso diretto alla superficie. Provate ad immaginare quali difficoltà vanno affrontate in termini di trasporto, ricariche ecc.. . Ci avete pensato ? Ecco, probabilmente è piu complesso di quello che avete in mente.
Per prima cosa predisponiamo la via di discesa con corde speleo e piattaforme costruite in loco apposta per il trasporto. Poi provvediamo a stendere il filo elettrico per i due grossi fari che illumineranno la superficie del lago, il telefono per le comunicazioni con la superfice ed infine un tubo ad alta pressione che ci servirà per ricaricare le bombole a livello del lago, attingendo dal compressore posto in all'imbocco della grotta.
Sono scettico sulla soluzione scelta per le ricariche, ma alla fine dovrò ricredermi.
L'ultimo pozzo finisce nel lago, cosi dobbiamo trasportare 4 gommoni sulla superficie e gonfiarli in loco per poter trsportare l'attrezzatura a remi sull'unica spiaggetta posta sulla sponda piu distante del bacino acquifero.
L'indomani provvederemo al trasposrto dell'attrezzatura per l'immersione; su quelle corde e fra le nostre mani passeranno nell'arco della giornata centinaia di chili di materiali: bombole, zavorre, rebreathers, mute, maschere ... il tutto ad una temperatura attorno ai 35 gradi con una altissima umidità ed un'alta concentrazione di CO2 nell'ambiente.
Le giornate successive passano fra rilievi topografici ( di cui si occuperà il team italiano), immersioni e documentazione video fotografica di altissimo livello.
L'immersione :
Finalmente arriva anche per me il momento di immergermi; lo faccio con un bibombola a bombole separate di 12 litri ciascuna. L'immersione avviene in questo lago posto a 1700 metri di quota e dopo aver passato piu di 12 ore a rilevare e pedagnare l'intera estensione del lago con l'aiuto di Andrea e sotto la supervisione di Alessio (vecchio geologo di fama).
In una spedizione di questo tipo il tempo deve essere ottimizzato cercando di portare a compimento piu lavoro possibile.
Sono stanchissimo, ma l'acqua è assolutamente invitante, cristallina, meravigliosa.
Pianifico la mia immersione a 50 metri ricalcolando la profondità in base alla quota ed applicando il metodo mnemonico della deco ratio. Finalmente mi tuffo in acqua, la superfice ha un lieve strato di guano (cerco di non bere), ma appena messa la testa sotto sono in un'altro mondo.
Sto volando, vedo l'ombra degli oggetti illuminati dalla mia lampada stagliarsi sulle pareti e sul fondo.
L'ambiente è enorme e degrada sotto la volta rocciosa allargandosi sempre di piu, stendo il filo e mi godo questa rara bellezza.
Dal soffitto pendono stalagtiti sommerse, segno che il livello del lago non è sempre stato uguale. La stanchezza si fa sentire prepotentemente, ma il paradiso nel quale mi trovo mi spinge sempre piu giu quasi la sotto si nascondesse il segreto dell'esistenza.
Ma non c'è fondo, l'abisso ti chiama e ti incanta come le sirene di Ulisse.
Spezzo l'incanto e penso alla risalita alla superficie, prima del lago poi della grotta. Siamo sotto, due volte sotto, sott'acqua e sotto terra.
Risando facendo la mia deco come sospeso nel vuoto. Vedo uno scheletro di babbuino bianchissimo e penso a come puo essere arrivato fino a li.
Riemergo distrutto ma felice. Mi aspetta ancora il tratto di progressione su corda per risalire all'aperto.
Usciamo che è ormai buio, gli amici sono felici di vederci in buona salute.
Alla sera in fattoria ci rifocilliamo ammiriando l'eclisse di luna nel cielo Namibiano.
Uno spettacolo che fonde l'anima, già calda con l'universo. Non c'è sensazione piu bella di questa, sentirsi finalmente un tutt'uno col creato.
martedì 6 settembre 2011
mercoledì 18 maggio 2011
WEEK END CAVE - MARZO 2011
Un mese di bel tempo e scarse precipitazioni. Quale migliore occasione per dedicarsi alla nostra passione speleosubacquea ?
Cosi contatto il mio compagno Gianfranco e pianifico una doppia uscita in due fra le piu belle grotte d’Italia. La sorgente dei Fontanazzi e la sorgente dell’Elefante bianco.
La prima è caratterizzata da una galleria idi circa dieci metri che sul lato destro scende lungo una fessura fino a -6 metri da qui, scendendo, si incontra la prima strettoia a partire dalla quale attraverso una sequenza di stretti passaggi si arriva nella condotta principale alla profondità di -18 m.
Qui ci troviamo in un vastissimo complesso ipogeo allagato di grande bellezza e suggestione, ricco di diramazioni che offrono agli appassionati grandi possibilità di esplorazione.
L’ Elefante Bianco o Ponte Subiolo, invece, è una cavità con caratteristiche totalmente differenti. Parte con un laghetto di 20 metri circa e sprofonda velocemente fino a -40 da dove si diramano vari percorsi possibili sia a varie quote.
Il sabato lo dedicheremo alla documentazione video della sorgente Fontanazzi, la domenica invece sarà incentrata sull’esplorazione profonda dell’Elefante Bianco.
Sabato pomeriggio ci rechiamo ai Fontanazzi con attrezzatura leggera e videocamere. Gianfranco in configurazione Hogartiana con bibombola 12 + 12, mentre io mi preparo in configurazione side mount con due 15 litri in acciaio resi neutri tramite un materiale galleggiante. Questo assetto mi consentirà di superare le strettoie piu ardue con facilità.
La temperatura dell’acqua si aggira sui 9 gradi e la visibilità è ottimale, possiamo stimarla sui 20 metri.
Abbaimo portato a termine un run time di 50 minuti portando a casa delle riprese di buona qualità anche negli stretti passaggi.
Usciamo ci scambiamo le opinioni e le sensazioni e ci avviamo verso casa per preparare l’attrezzatura per la giornata successiva.
L’indomani ci troviamo di buon’ora alla sorgente del Subiolo, durante la notte abbiamo preparato il nostro piano d’immersione pianificando le emergenze.
Trasportiamo la grande mole di attrezzatura con fatica nei pressi del laghetto che da accesso alla sorgente.
L’obiettivo per me e di portarmi sui 90 metri, mentre Gianfranco si fermerà sui 75 ci ritroveremo poi in risalita.
Gianfranco sarà configurato con attrezzatura Hogartiana, bibombola 18+18 in tmx 15/55 litri EAN50 e Ossigeno per le deco. Io invece con rebreather PASCR con tmx 15/55 nel loop. Triox, EAN50 e Ossigeno per la deco. La discesa è molto veloce al 12 minuto raggiungo i 90 metri di profondità in un’ampia galleria dove la roccia forma surreali decorazioni. A volte mi stupisco di quanto la natura sia espressione di una bellezza senza confini. L’acqua non è proprio cristallina, ma lievemente velata dalla sospensione dovuta alle leggere piogge dei giorni precedenti. La tentazione di raggiungere i -100 è forte, il piano è pronto, ma si tratta del piano di emergenza. Mi viene in mente : “pianifica la tua immersione e immergiti secondo il piano”, cosi a malincuore rinuncio ed inizio il rientro. A 40 metri ritrovo Gianfranco che sta rientrando dalla sua immersione. Proseguiamo assieme il profilo decompressivo gustandoci le sensazioni trasmesse da quell’ambiente cosi suggestivo.
Usciti dall’acqua con calma ci cambiamo ed iniziamo il faticoso trasporto delle attrezzature verso le auto.
La fame e la stanchezza si fanno sentire cosi la giornata finisce con un succulento banchetto in cui condividiamo esperienze e sensazioni e progetti per il futuro.
Cosi contatto il mio compagno Gianfranco e pianifico una doppia uscita in due fra le piu belle grotte d’Italia. La sorgente dei Fontanazzi e la sorgente dell’Elefante bianco.
La prima è caratterizzata da una galleria idi circa dieci metri che sul lato destro scende lungo una fessura fino a -6 metri da qui, scendendo, si incontra la prima strettoia a partire dalla quale attraverso una sequenza di stretti passaggi si arriva nella condotta principale alla profondità di -18 m.
Qui ci troviamo in un vastissimo complesso ipogeo allagato di grande bellezza e suggestione, ricco di diramazioni che offrono agli appassionati grandi possibilità di esplorazione.
L’ Elefante Bianco o Ponte Subiolo, invece, è una cavità con caratteristiche totalmente differenti. Parte con un laghetto di 20 metri circa e sprofonda velocemente fino a -40 da dove si diramano vari percorsi possibili sia a varie quote.
Il sabato lo dedicheremo alla documentazione video della sorgente Fontanazzi, la domenica invece sarà incentrata sull’esplorazione profonda dell’Elefante Bianco.
Sabato pomeriggio ci rechiamo ai Fontanazzi con attrezzatura leggera e videocamere. Gianfranco in configurazione Hogartiana con bibombola 12 + 12, mentre io mi preparo in configurazione side mount con due 15 litri in acciaio resi neutri tramite un materiale galleggiante. Questo assetto mi consentirà di superare le strettoie piu ardue con facilità.
La temperatura dell’acqua si aggira sui 9 gradi e la visibilità è ottimale, possiamo stimarla sui 20 metri.
Abbaimo portato a termine un run time di 50 minuti portando a casa delle riprese di buona qualità anche negli stretti passaggi.
Usciamo ci scambiamo le opinioni e le sensazioni e ci avviamo verso casa per preparare l’attrezzatura per la giornata successiva.
L’indomani ci troviamo di buon’ora alla sorgente del Subiolo, durante la notte abbiamo preparato il nostro piano d’immersione pianificando le emergenze.
Trasportiamo la grande mole di attrezzatura con fatica nei pressi del laghetto che da accesso alla sorgente.
L’obiettivo per me e di portarmi sui 90 metri, mentre Gianfranco si fermerà sui 75 ci ritroveremo poi in risalita.
Gianfranco sarà configurato con attrezzatura Hogartiana, bibombola 18+18 in tmx 15/55 litri EAN50 e Ossigeno per le deco. Io invece con rebreather PASCR con tmx 15/55 nel loop. Triox, EAN50 e Ossigeno per la deco. La discesa è molto veloce al 12 minuto raggiungo i 90 metri di profondità in un’ampia galleria dove la roccia forma surreali decorazioni. A volte mi stupisco di quanto la natura sia espressione di una bellezza senza confini. L’acqua non è proprio cristallina, ma lievemente velata dalla sospensione dovuta alle leggere piogge dei giorni precedenti. La tentazione di raggiungere i -100 è forte, il piano è pronto, ma si tratta del piano di emergenza. Mi viene in mente : “pianifica la tua immersione e immergiti secondo il piano”, cosi a malincuore rinuncio ed inizio il rientro. A 40 metri ritrovo Gianfranco che sta rientrando dalla sua immersione. Proseguiamo assieme il profilo decompressivo gustandoci le sensazioni trasmesse da quell’ambiente cosi suggestivo.
Usciti dall’acqua con calma ci cambiamo ed iniziamo il faticoso trasporto delle attrezzature verso le auto.
La fame e la stanchezza si fanno sentire cosi la giornata finisce con un succulento banchetto in cui condividiamo esperienze e sensazioni e progetti per il futuro.
domenica 19 dicembre 2010
Agosto2010 -Gozo(Malta)
GOZO - Immersioni per tutte le età
I fondali di Gozoi sono ricchi di archi, gallerie, relitti, grotte e lagune da esplorare.
I fondali rocciosi offrono un pesci dai mille colori, tra cui cernie, polipi, ricciole, orate, tordi, calamari, razze, barracuda e molte altre specie ancora.
Le grandi grotte sottomarine brulicano di varie forme di vita acquatica.
L’immersione senza dubbio più scenografica, nelle acque di Gozo, è quella sotto la Finestra Azzurra a Dwejra (blu Hole). Partendo da una stupenda piscina di acqua di mare incastonata tra le scogliere a strapiombo, ci si dirige verso il mare aperto attraversando un tunnel di roccia.
Inaspettatamente siamo riusciti a vedere anche delle aquile di mare.
Per le nostre immersioni ci siamo appoggiati al Diving Club Atlantis di Marshalforn (ottimo centro ben organizzato).
sabato 18 dicembre 2010
Novembre 2010 - Bus Della Lora (Castel Tesino)
Preparazione per foto e rilievo
E' una cavità di natura carsica caratterizzata da gallerie e concrezioni.
La grotta reca in vari punti segni incavati nelle pareti attribuiti all'Ursus Speleus Ros, l'orso delle caverne.
La nostra missione si è posta l'obiettivo di pulire e rilevare i tratti post sifone e i 3 sifoni allagati.
La grotta fu scoperta nel 1926 da Bortolo Da Rugna, impegnato in rilievi sulle cavità naturali lungo il vicino torrente Senaiga. E' conosciuta oggi come grotta di Castello Tesino e localmente con il nome di "Bus de la Lora" (imbuto nel dialetto locale).
Nelle varie uscite siamo riusciti a pulire i sifoni da sagole e cavetti d'acciaio lasciati da precedenti esplorazioni.
Il maltempo ha poi impedito la prosecuzione che prevede successive immersioni di rilievo e di documentazione videofotografica. Riprenderemo non appena possibile.
L'esplorazione si è resa possibile grazie al gruppo speleo Arianna di Treviso di cui faccio parte.
venerdì 17 dicembre 2010
Settembre 2010 - Sorgente dei Bossi
Dopo averne sentito tanto parlare finalmente io e Gianfra riusciamo a partire, destinazione svizzera, canton Ticino.
L'emozione è forte, ho vissuto la mia infanzia in quei luoghi.
Hubert (che ringrazio tanto) ci organizza la parte logistica e sarà il nostro Virgilio nella fase di esplorazione.
Arriviamo a mezzanotte di venerdi e stanchi ci corichiamo, il giorno dopo l'appuntamento è con Hubert alle 10.
La nostra intenzione è quella di effettuare nella prima immersione della documentazione foto e video.
Gianfranco deve provare la sua nuova telecamera installata sul caschetto.
Dopo l'incontro e il briefing di Hubert, cominciamo a preparare l'attrezzatura: Hubert in un attimo prepara il suo Kiss, io il mio PASCR EDI2002 e Gianfra invece viene in aperto 18+18 +deco.
Scendiamo i primi 15 metri di profondità sono una bella prova per le dimensioni del mio reb, ma poi la grotta si allarga. Hubert si muove fra le rocce con l'agilità di chi ci è passato centinaia di volte.
A -60 attrezziamo un jump per raggiungere il camino, Hubert ci aveva avvisati che al ritorno la visibilità sarebbe stata ridotta.
Risaliamo il camino fino a -40, l'acqua è limpidissima davanti a me vedo Huber e Gianfra mi illuminano il passaggio: è una sensazione fantastica.
Al ritorno la profezia di Hubert diviene realtà e la visibilità raggiunge presto lo zero dandoci forti emozioni. fortunatamente la mente è condizionata, sappiamo cosa fare e tutto fila liscio.
Risalendo l'acqua torna gradatamente buona e ci godiamo tutta l'immersione e la deco. In totale 80 minuti.
Una volta fuori troviamo Pier che ci ha raggiunto per l'immersione dell'indomani. una chiaccera tira l'altra e finiamo per visitare la Sovaglia e per un buon banchetto.
Io e Gianfra ci rechiamo poi al di la del confine per caricare le bombole dai fratelli Mansella.
Domenica ore 10 ci troviamo Io, Hubert, Pier, Gianfra, Max e Nicola. Siamo in tanti cosi ci dividiamo in due gruppi. Io e Gianfra puntiamo a -80, le miscele non ci permettono di piu e la visibilità non è ottimale. L'immersione durerà 90 minuti.
Gli altri tutti dodati di CCR supereranno il sifone a -90 e risaliranno a -60 dalla parte opposta.
Anche questa giornata finirà con una bella birra.
L'indomani ci troviamo con Max al lago di Lugano per vedere il relitto della Lucia dando cosi fondo alle miscele rimaste.
Carichiamo tutto in auto e torniamo a Belluno stanchi ma soddisfatti.
Grazie a tutti i partecipanti a Hubert e a Max per le bellissime immersioni.
lunedì 29 marzo 2010
Boz Dell'Acqua (Belluno)
Situato nella valle del torrente Turriga. A 15 minuti di strada a piedi dalla chiesetta di S. Mamante.
Capta le acque dal soprastante Nevegal.
Splendida risorgenza che da sempre spettacoli inattesi. In immersione offre una profondità di una ventina di metri. Molto limpida all'andata, completamente torbida al ritorno a causa del distacco del limo dalle pareti.
Capta le acque dal soprastante Nevegal.
Splendida risorgenza che da sempre spettacoli inattesi. In immersione offre una profondità di una ventina di metri. Molto limpida all'andata, completamente torbida al ritorno a causa del distacco del limo dalle pareti.
Oliero Covol dei Siori (Grotta Parolini)
La Grotta Parolini(Cogol dei Siori) fa parte del complesso delle risorgenze di Oliero. Prende le sue acque del massiccio carsico dei Settecomuni. La portata idrica della grotta Parolini puo' variare nei valori estremi da un massimo di 40 mc/sec ad un minimo di 0,8, normalmente le oscillazioni sono da 20 a 0,2 mc/sec.
Immergendosi nel lago della Grotta Parolini si accede al ramo attivo. Il fondo del laghetto è attorno ai 10 m. di profondità, formato per la gran parte da ciottoli levigati e qualche masso di crollo.
In direzione NO si apre la galleria iniziale, alla profondita' di 15 m il sifone assume una sezione rettangolare . Il pavimento diventa piatto e senza alcun deposito. La visibilita' e' di circa 6 - 8 m. Il sifone prosegue in lieve discesa sino alla profondita' di 18 m. Piu avanti la galleria si allarga, il pavimento si alza, la volta si abbassa sino ad una altezza di circa 80 cm.Superata questa strettoia nominata "il laminatoio" la grotta si allarga e scende gradatamente fino a -60 per poi risalire lentamente.
Immergendosi nel lago della Grotta Parolini si accede al ramo attivo. Il fondo del laghetto è attorno ai 10 m. di profondità, formato per la gran parte da ciottoli levigati e qualche masso di crollo.
In direzione NO si apre la galleria iniziale, alla profondita' di 15 m il sifone assume una sezione rettangolare . Il pavimento diventa piatto e senza alcun deposito. La visibilita' e' di circa 6 - 8 m. Il sifone prosegue in lieve discesa sino alla profondita' di 18 m. Piu avanti la galleria si allarga, il pavimento si alza, la volta si abbassa sino ad una altezza di circa 80 cm.Superata questa strettoia nominata "il laminatoio" la grotta si allarga e scende gradatamente fino a -60 per poi risalire lentamente.
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